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martedì 3 gennaio 2012

Candida e dieta (prima parte)

Oggi vorrei iniziare un interessante viaggio alla scoperta di una delle più frequenti infezioni del XXI secolo, la candidosi.
In particolare vorrei fare il punto sulla questione Dieta da approntare in caso di candidosi (dislocata nei più vari distretti corporei).

Le diete e i protocolli proposti hanno tra loro numerose incongruenze, inoltre approntare una dieta uguale per tutti gli individui appare quantomeno insensato, andrà valutato caso per caso (ad esempio l'opportunità di eliminazione dei carboidrati, che non è assolutamente salutare e funzionale), inoltre la candida ha numerose correlazioni con le allergie e le intolleranze alimentari (imputata di alimentare un circolo vizioso in tal senso).

In linea di massima pertanto riporterò qui le indicazioni su cui concordano le diete previste che in tantissimi anni di studio sull'argomento ho potuto leggere:

- eliminazione consumo carboidrati semplici e ridurre consumo di patate.

- utilizzo consentito di cereali integrali (da valutare intolleranze).

- eliminazione consumo zuccheri semplici (anche dolcificanti come fruttosio, destrosio, miele...) anche se sul miele vi sono pareri discordanti.

- eliminazione di tutti i lieviti (relazione tra ipersensibilità ai lieviti e candida) sia naturali che chimici (lievito di birra, lievito chimico, cremortartaro, aceto, vino...) discordanti i pareri sulla pasta acida, da evitare anche tutti i prodotti contenenti farine e cotti in forno (subiscono parziale lievitazione).

- eliminazione di tutti i latticini e loro derivati (pareri discordanti sui prodotti acidi come yogurt e kefir).

- eliminazione di alimenti che non spengono l'infiammazione (spiegherò in un prossimo post questa affermazione): pomodori, crostacei, carne di suino, insaccati, prodotti conservati, dadi da brodo, melanzane, cioccolato, cacao, caffè, peperoni.

- prediligere il consumo di verdura a quello di frutta e scegliere frutti con pochi carboidrati e pochi zuccheri (mele verdi, frutti di bosco, ananas...).

- prediligere consumo di vegetali (alcuni dicono crudi altri assolutamente cotti). Meglio evitare i minestroni perché provocano fermentazione a livello intestinale.

- evitare tutti i prodotti fritti.

- buona norma evitare tutti i prodotti già pronti, per il contenuto di zuccheri, conservanti e tante altre cose che bene non ci fanno...

- utilizzo di olio vegetale (valutare intolleranze) spremuto a freddo.

Detta così suona un po' difficile da seguire, ma stravolgendo un vecchio detto "per guarire.... bisogna soffrire". I tempi della dieta variano, alcuni autori indicano "a vita", altri alcuni mesi, ma ovviamente dipende dalla risposta immunitaria del singolo organismo.

Il Dottor Speciani mette comunque in guardia sulle diete ad eliminazione e propone un approccio meno drastico attraverso il suo programma di rieducazione della tolleranza. Per informazioni vi consiglio il libro: "Guarire le intolleranze" edito da Tecniche Nuove.



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